DOPPIO SOGNO

di Arthur Schnitzler  -  Regia Gianni Leonetti 

 con Camillo Ciorciaro, Sara Pallini, Bruno Governale, Gianluca delle Fontane, Lavinia Coniglio, Melania Codella, Ashai Lombardo Arop, Valter Tulli

Teatro Arcobaleno 2017

Lavinia Coniglio, Camillo Ciorciaro

Ashai Lombardo Arop

Lavinia Coniglio

Sara Pallini

Melania Codella, Camillo Ciorciaro

Sara Pallini, Camillo Ciorciaro

Camillo Ciorciaro, Gianluca delle Fontane

Valter Tulli, Camillo Ciorciaro

Camillo Ciorciaro

Sara Pallini, Camillo Ciorciaro

Sara Pallini, Camillo Ciorciaro

Bruno Governale

Camillo Ciorciaro

Gianluca delle Fontane

Camillo Ciorciaro, Gianluca delle Fontane


II Tempo

"...non si smette mai di smascherare nuove perturbanti verità in "Doppio sogno" l'intrigante capolavoro di Schnitzler da cui Stanley Kubrick ha tratto il suo ultimo film "Eyes Wide Shut"... la versione teatrale, adattata e diretta da Gianni Leonetti, è presentata al Teatro Arcobaleno fino 26 novembre..."


Corriere dello spettacolo

"...il matrimonio è sempre in bilico e non si sa quale futuro l’autore le riservi in questa sottile ludopatia di perversione ed onirismo peccaminoso.Freud si complimentò con l’amico SCHNITZLER così investigatore dei flussi psichici ed irrefrenabili dell’entità ilemorfica aristotelica,che il cast empatico e sinergetico del lavoro rende bene con la regia di G. Leonetti. Lo spettacolo prosegue al TEATRO ARCOBALENO fino al 26/11 c. m. "


L'opinione

“…in questi giorni, al Teatro Arcobaleno di Roma (fino al 26 novembre), va in scena “Doppio sogno”, per la regia di Gianni Leonetti. L’intrigante capolavoro di Arthur Schnitzler, da cui Stanley Kubrick ha tratto il suo ultimo film, “Eyes Wide Shut”, si evolve come un’affascinante e scandalosa fiaba sull’amore coniugale e sui fragili equilibri che lo tengono vivo...nell’avvincente trama di questa eccezionale opera del Novecento – ha scritto ancora Leonetti nelle note di regia – regna assoluto il mistero del sogno, entità indecifrabile, ma nella quale siamo stranieri come in un ‘Paese al confine’, dove continuiamo ad essere noi senza esserlo”.