Italia Sera:
“…il teatro dell’assurdo sbarca al Teatro
dell’Orologio con un testo ironico…Gianni Leonetti riesce a cogliere gli
aspetti più originali e provocatori…aleggia quella lieve follia peculiare di una comunità sociale che ha smarrito il
proprio passato e ha timore del futuro…gli attori appaiono come insensibili
marionette che ripetono senza soluzione di continuità slogan, messaggi pubblicitari, frasi
fatte…Marcello Conte, Roberta Garzia, Eva Gaudenzi, Giovanni Magnarelli, Luca Milesi, Giada Prandi…”
Corriere della Sera:
“…i coniugi di Feydeau si ritroveranno cinquant’anni dopo nelle prime
commedie di Ionesco e non si riconosceranno, scriveva Ennio Flaiano. Che cosa
ha fatto Ionesco nella Cantatrice Calva se non applicare la lezione del
maestro?...Gianni Leonetti ha deciso di rinunciare a qualunque scrupolo
filologico nei confronti del testo e lo ha opportunamente aggiornato sintonizzandolo con uno
“sprologo”…nella messa in scena ricca di colore e di ritmo recitano Roberta
Garzia, Marcello Conte, Eva Gaudenzi, Giovanni Magnarelli, Luca Milesi, Giada
Prandi…”
New Age e dintorni:
“…nella cantatrice Calva, un’autentica anticommedia definita dall’autore
come “tragedia del linguaggio”, il vero protagonista è la parola che genera un
linguaggio disarticolato privo del suo significato originario, basato su ammassi di
conformismi mentali che generano slogan, frasi banali, non-sense…Leonetti
cambia la forma ma salva lo spirito della Cantatrice Calva creando un fluxus di
ritmo ed immagini che supera di gran lunga il significato delle parole, è
ciò che voleva Ionesco…”
Il Corriere della sera:
“…nel mettere in scena la "Cantatrice calva", Gianni
Leonetti ha deciso di rinunciare a qualunque scrupolo filologico nei confronti
del testo e lo ha opportunamente aggiornato sintonizzandolo su una televisione
dell'assurdo che frulla insieme spot pubblicitari, frasi da soap opera,
brandelli di talk show …”
Il Foglio:
“…Una messa in scena ricca di calore e ritmo ...I giochi di
funambolismo verbale innescati dalla Cantatrice calva, l'impossibilità di
comunicare dei personaggi si sono omogeneizzati in una appiccicosa marmellata di generi narrativi,
celebrati da un Blob di parole ed immagini: il teatro dell'assurdo a portata di
telecomando…”
Italia sera:
“...Da una brillante idea del regista Gianni Leonetti, incline a mettere in
scena testi tratti dal genere assurdo, il teatro di Ionesco esprime lo
svuotamento psicologico dei personaggi che si dimenano in una struttura claustrofobica
e surreale.”
Roma c'è:
“Lo strano mal di ridere, con Ionesco, l'apparente leggerezza del
nonsense.”
S.I.E.:
“Leonetti cambia la forma ma salva lo spirito della "Cantatrice
calva" creando un flux di ritmo e immagini che superano di gran lunga il
significato delle parole, E' ciò che voleva Ionesco.”