LA CANTATRICE CALVA 

di Eugéne Ionesco -   regia Gianni Leonetti
- Teatro dell'Orologio 2001 - con Roberta Garzia, Marcello Conte, Eva Gaudenzi, Luca Milesi, Giada Prandi, Giovanni Magnarelli
- Teatro Belli 2010 - con Viviana Altieri, Gianluca delle Fontane, Giorgia Guerra, Vincenzo D'Amato, Paolo Gatti, Claudia Lerro

Paolo Gatti, Viviana Altieri, 

Vincenzo D'Amato

Giovanni Magnarelli, Eva Guadenzi

Giorgia Guerra, Vincenzo D'Amato

Paolo Gatti, Viviana Altieri

Gianluca delle Fontane, Claudia Lerro

Giorgia Guerra, Gianluca delle Fontane

Viviana Altieri, Vincenzo D'amato

Viviana Altieri, Vincenzo D'Amato

Marcello Conte, Roberta Garzia

Italia Sera:
“…il teatro dell’assurdo sbarca al Teatro dell’Orologio con un testo ironico…Gianni Leonetti riesce a cogliere gli aspetti più originali e provocatori…aleggia quella lieve follia peculiare di una comunità sociale che ha smarrito il proprio passato e ha timore del futuro…gli attori appaiono come insensibili marionette che ripetono senza soluzione di continuità slogan, messaggi pubblicitari, frasi fatte…Marcello Conte, Roberta Garzia, Eva Gaudenzi, Giovanni Magnarelli, Luca Milesi, Giada Prandi…”


Corriere della Sera:

“…i coniugi di Feydeau si ritroveranno cinquant’anni dopo nelle prime commedie di Ionesco e non si riconosceranno, scriveva Ennio Flaiano. Che cosa ha fatto Ionesco nella Cantatrice Calva se non applicare la lezione del maestro?...Gianni Leonetti ha deciso di rinunciare a qualunque scrupolo filologico nei confronti del testo e lo ha opportunamente aggiornato sintonizzandolo con uno “sprologo”…nella messa in scena ricca di colore e di ritmo recitano Roberta Garzia, Marcello Conte, Eva Gaudenzi, Giovanni Magnarelli, Luca Milesi, Giada Prandi…”


New Age e dintorni:

“…nella cantatrice Calva, un’autentica anticommedia definita dall’autore come “tragedia del linguaggio”, il vero protagonista è la parola che genera un linguaggio disarticolato privo del suo significato originario, basato su ammassi di conformismi mentali che generano slogan, frasi banali, non-sense…Leonetti cambia la forma ma salva lo spirito della Cantatrice Calva creando un fluxus di ritmo ed immagini che supera di gran lunga il significato delle parole, è ciò che voleva Ionesco…”

Il Corriere della sera:

“…nel mettere in scena la "Cantatrice calva", Gianni Leonetti ha deciso di rinunciare a qualunque scrupolo filologico nei confronti del testo e lo ha oppprtunamente aggiornato sintonizzandolo su una televisione dell'assurdo che frulla insieme spot pubblicitari, frasi da soap opera, brandelli di talk show …”

Il Foglio:

“…Una messa in scena ricca di calore e ritmo .........I giochi di funambolismo verbale innescati dalla Cantatrice calva, l'impossibilità di comunicare dei personaggi si sono omogeneizzati in una appicosa marmellata di generi narrativi, celebrati da un Blob di parole ed immagini: il teatro dell'assurdo a portata di telecomando…”

Italia sera:

“...Da una brillante idea del regista Gianni Leonetti, incline a mettere in scena testi tratti dal genere assurdo, il teatro di Ionesco esprime lo svuotamento psicologico dei personaggi che si dimenano in una struttura claustrofobica e surreale.”


Roma c'è:

“Lo strano mal di ridere, con Ionesco, l'apparente leggerezza del nonsense.”

S.I.E.:

“Leonetti cambia la forma ma salva lo spirito della "Cantatrice calva" creando un flux di ritmo e immagini che superano di gran lunga il significato delle parole, E' ciò che voleva Ionesco.